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TU, CHE MESTIERE FAI ?

TU……CHE MESTIERE FAI?

***Vorrei tanto aver avuto lo spirito, di conoscenza e iniziativa, di come il Maestro è riuscito a trasmettere determinate sensazioni nel suo magico libro.
Un libro che pochi a quanto pare hanno letto come lui consigliava e come meritava essere interpretato, è pure vero che l’interpretazione energetica è personale, e ognuno di noi la fa sua. Ma con una certa attenzione e meditazione, ci permette di comprendere come nello Shiatsu ad oggi, venga a mancare l’Umiltà, mentre tutti si rafforzano con una propria politica e perseguono persistenti negli schemi didattici razionali, schemi nei quali pochi riescono ad uscire, probabilmente perché la paura di evolversi, crea la condizione di “perbacco ma che cavolo sta facendo quello lì, mica è Shiatsu quello”. 
Nel Cuore momenti speciali che mi hanno permesso di condividere e comprendere come dovevo studiare e fare ricerca, grazie a tutti i suoi consigli verbali, fino al suo ultimo giorno, e ad oggi nei miei sogni.***

***Qui sotto riporto una piccola parte del suo cuore, per permettere possibilmente una migliore sua interpretazione su cosa è lo Shiatsu, di come viverlo e come portarlo ad una sua migliore e costante evoluzione. ***

La sua Premessa

I libri, qualche volta, altro non sono se non un parto personale dell'autore. Nel qual caso, riferendomi a questo, posso benissimo dire che il suo concepimento è sia prematuro che ritardato (a confusione sia dei ginecologi che dei lettori). È prematuro, perché l'enorme quantità di scritti e documenti estremo-orientali riferentisi all'argomento in senso lato resta ben lungi dall'essere classificata, tradotta e pubblicata in modo organico e comprensibile a noi di questa longitudine. È in ritardo per poter compensare gli errori, le inesattezze e la disinformazione diffusi in questi anni riguardo lo Shiatsu e il pensiero da cui deriva. Parte di questa confusione dipende da coloro i quali hanno soprattutto badato a far circolare il loro marchio o il loro mal giustificato credo. L'altra fetta di responsabilità riguarda invece quanti hanno ritenuto Shiatsu qualunque toccacciamento delle mani su un corpo, oppure l'argomento di qualsiasi libro con la premessa, o la promessa, di energia e della sua fedele descrizione.

Al lettore, prima d'esprimere un'opinione, consiglio di leggere questo libro dall'inizio alla fine e poi a ritroso, dalla fine all'inizio. Ogni capitolo è messo come un mattone, la composizione dei quali rappresenta una struttura omogenea che, per me, è lo Shiatsu.
Il mio scopo non è d'insegnare o spiegare, anche se molto spesso questa può essere l'impressione, quanto e piuttosto quello d'esprimere una mia comprensione, con la quale il lettore può, a piacer suo, essere d'accordo o in disaccordo.
Spero che questo libro esponga una concezione plausibile ed utilizzabile dello Shiatsu: si basa su quanto ho imparato da altri, elaborato da me stesso, utilizzato e sperimentato negli anni ed altro valore non ha se non quello della mia opinione, tutt'altro che a prova di discussione.
I libri od articoli in circolazione appartengono per lo più a tre categorie: la prima raggruppa scritti o detti di esperti e simpatizzanti contemporanei, i quali hanno una loro utilità nel proporre lo Shiatsu ed i suoi effetti al vasto pubblico, ma sono privi di riferimenti storici e presentano invariabilmente l'argomento in maniera del tutto acritica; la seconda ingloba quelli di quanti negano quest'approccio solo perché il panorama non corrisponde a ciò che sono abituati a vedere dalla loro finestra sul mondo, motivazioni che sono almeno altrettanto inconsistenti ed acritiche quanto quelle della prima; la terza compendia formulette o testimonianze tradizionali, simpaticamente folcloristiche o diabolicamente astruse, che hanno il pregio di colpire soprattutto la fantasia, ma non l'intelligenza del lettore. Per la maggior parte, si ha a che fare con frustranti fotocopie, nelle quali vengono riportate le stesse inesattezze, generalizzazioni, confusioni, per non voler dire errori.

***Fino a qui possiamo dedurre che lo Shiatsu per come noi tutti lo conosciamo, ha una personalizzazione che evidenzia quanto siamo limitati nel suo comprendere, ”Se i testi di Shiatsu spiegano così, perché andare oltre questa conoscenza?” Perché nessuno o pochi hanno l’intuizione e il cuore per crescere.***

Esistono due generi di Shiatsu che, all'anglosassone, potrebbero definirsi come "hard" e "soft". Quello "hard" considera ed utilizza un approccio deterministico, parte cioè dall'assunto che se l'Operatore possiede sufficiente conoscenza e preparazione tecnica il suo Shiatsu produrrà inevitabilmente i risultati voluti. Il "soft", invece, è possibilista, considera l'autonomia di pensiero ed azione e potrebbe riassumersi con la parola "dipende". La separazione fra questi due generi di Shiatsu, tuttavia, non è così netta, né si pongono in esclusione reciproca. Anzi, spesso e volentieri ambedue i modelli confluiscono, più meno coerentemente, nello stesso individuo. Tutta via la distinzione esiste: gli antichi autori, rigidamente strutturati da società niente affatto permissive, producevano testi "hard" e con ogni probabilità il loro Shiatsu lo era altrettanto; i contemporanei, pur utilizzando più o meno ineccepibilmente lo Shiatsu, sono più propensi a lasciare la persona libera di automodificarsi come risultato della comprensione del proprio stato. Cos'è meglio, quindi? Hard? Soft? Oppure una sintesi dei due approcci? Propendo per quest'ultima scelta, basta che di sintesi si tratti!

***Anche ora riscontriamo attraverso queste righe, che lo Shiatsu Originale come lo descrive il Maestro, è come viene raccontata nella storia del Giappone.
Lo Shiatsu è nato secondo una Filosofia legata alle sue Tradizioni ben concepite, con una costante ripetitività quotidiana, per creare la perfezione dei e nei movimenti, che si sviluppano in forme che hanno un contenuto energetico da poter definire con Yin e Yang, ascolto, sensibilità, percezione e intuito Energetico***

Quando un metodo diverso come lo Shiatsu si diffonde ed ottiene un'utenza, deve sottoporsi volentieri alla verifica critica della collettività se vuole uscire dal pressappochismo e dall'improvvisazione; sia per non diventare un fenomeno settario o commerciale, che per evitare strumentalizzazioni per scopi che non sono i suoi. Lo Shiatsu è arrivato in Italia verso la metà degli anni '70, bagaglio di alcuni alternativi di ritorno dall'Estremo Oriente, i quali giocavano sulla propria pelle il desiderio di meglio definire gli scopi della propria esistenza (quorum ego). In Italia, che io sappia, il primo ad aver saputo proporre correttamente lo Shiatsu, allora illustre sconosciuto, è stato Yuji Yahiro, Maestro di Shiatsu. Da allora sono passati diversi anni e lo Shiatsu è ormai noto e diffuso, diventando una professione ambita da molti.
Scrivendo, ho inteso proporre qualcosa di diverso dai soliti manuali, nella convinzione che i principi descritti non rendano infallibili, solo più consapevoli del significato di questa disciplina.

***Lo Shiatsu in Giappone prima di essere violentemente aggredito e distrutto, rappresentava una realtà completamente diversa da quella che l’occidente (l’America), ha voluto imporre con la bomba atomica il popolo Giapponese.
Il Giappone ha dato all’Occidente ciò che gli occidentali esigevano, ad esempio “Shiatsu come Terapia, o le mele senza macchie e lucide, o l’uva con grani perfetti e senza semini ecc. ecc. ecc.”.
Parlare o esprimersi con Yin e Yang, o percezione Energetica, poteva essere definito una fare eretico, come a volte accade ancor oggi. Il popolo Giapponese ha tenuto per se le proprie conoscenze, come da noi le famose donne aggiusta ossi, le quali grazie ad una loro saggezza interiore o divina, tramandavano la loro esperienza solo se chi gli stava accanto “Figli” e solo se dimostravano interessati e desiderosi di conoscenza per aiutare gli altri. ***

La Scuola – Ryu

"Ci sono almeno due tipi di giochi. Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito.
Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco. I partecipanti a un gioco finito giocano entro confini ben precisi; i partecipanti a un gioco infinito giocano con i confini.
***(Uscire dagli Schemi).***
J.P. Carse

In un Ryu, o scuola, le tecniche devono essere padroneggiate alla perfezione, ma questo è solo l'inizio, non la fine dello studio. Scopo dell'insegnamento non è solo proporre cose nuove, ma soprattutto far imparare gli allievi che cosa significhi trasformarsi attraverso una pratica vissuta nel quotidiano e non ridotta nell'ambito di palestra o club. Solo dopo avere pragmaticamente verificato l'efficacia dello Shiatsu esso smette d'essere una pratica teorica per diventare reale. Finché questo non avviene siamo nel campo dell'utopia!

L'insegnamento si scinde in due aspetti: visibile ed invisibile, insieme costituiscono lo Spirito d'una Scuola. Per un osservatore esterno, o un Operatore di Shiatsu d'altra Scuola, spesso la percezione è limitata all'esteriorità della tecnica, all'aspetto manifesto. Perché un allievo capisca il senso d'una Scuola deve fame parte, viverne le situazioni e i momenti importanti dall'interno, altrimenti il suo giudizio sarà superficiale.
Ogni Ryu sviluppa le proprie strategie. La differenza fra l'esecuzione d'un principiante e quella d'un esperto è inesistente solo in apparenza: mentre il primo usa la tecnica, l'altro impiega la strategia. La differenza consiste nell'efficacia delle pressioni e nel modo di pensare. La fase in cui l'allievo raccoglie dati e impara nozioni sempre nuove è l'iniziale: si fa Shiatsu SU qualcuno. La successiva è della critica, della scelta, della personalizzazione dell'esecuzione: si fa Shiatsu PER qualcuno. La terza fase riguarda la spersonalizzazione dell'Operatore di Shiatsu, in cui termina la dicotomia fra Tori e Uke: si fa Shiatsu CON qualcuno.

I Ryu tradizionali dividono la struttura degli allievi in tre "den" o "cerchi":

Shoden: l'allievo impara tecniche di base, che lo preparano fisicamente alla pratica reale.

Chuden: quando l'esecuzione è eccellente, l'allievo passa allo studio di tecniche più difficili. Impara qui lo stile e le strategie della scuola, quei modi e comportamenti che caratterizzano un Ryu da un altro. Diventa un professionista, solidamente preparato e competente a vivere di Shiatsu.

Hiden: insegnamento riservato solo a pochi, non divulga-bile. E mia personalissima opinione che il cerchio più interno, il terzo, nello Shiatsu sia del tutto insopportabile oltre che inutile. Un rapido ripasso mi fa ricordare almeno una volta in cui, se avessi avuto a disposizione informazioni "riservate", non avrei sbagliato. L'insegnamento per pochi, o esoterico, ha un senso quando s'intende conferire potere e connotazioni di segretezza ad una scuola, fondamentalmente in concorrenza e contrapposizione ad altre. Di questi tempi non ne trovo la ragione, se non nella complicazione. Sono convinto che un buon insegnamento debba essere privo di spiegazioni metafisiche ed affermazioni insindacabili del perché delle cose, e colmo di informazioni sul come realizzarle in pratica. Esigo che l'insegnante sappia dimostrare immediatamente la veridicità di quanto dichiara e in un modo che sia chiaramente comprensibile per me, allievo.

Proiettare la comprensione in un nebuloso futuro, o su astrusità concettuali, sta ad esprimere solo incapacità o desiderio di superiorità dell'insegnante. È evidente, spero, che capire e realizzare non sono tuttavia sinonimi e che di mezzo c'è lo studio. Per poter capire, devo in ogni caso notare immediatamente un evidente miglioramento della mia abilità eseguendo in un modo piuttosto che in un altro, dal che potrò dedurre che probabilmente, diventando più esperto, otterrò risultati superiori. Se invece nell'azione o nel pensiero c'è qualcosa di fondamentalmente falso e non mi risulta adesso, l'obbiettivo continuerà a dimostrarsi fuori dalla mia portata malgrado la migliore volontà di riuscire, proprio perché un'azione eseguita secondo le regole ha la caratteristica dell'immediatezza. La prospettiva d'una Scuola deve essere ben più profonda di quella dei singoli allievi riuscendo, proprio per questo, ad annullare le contraddizioni che impediscono la facilità dell'esecuzione.
Per l'applicazione d'una strategia di Shiatsu devo, in ogni caso, saper disporre perfettamente del mezzo tecnico, perché non posso avere l'imbarazzo dell'esecuzione a discapito dell'efficacia. La mia mente, in questo caso, si preoccuperebbe troppo della tecnica in sé per poter anche badare al suo scopo. Lo studio della strategia, quindi, è successivo alla padronanza della tecnica e rappresenta un nuovo inizio per l'Operatore di Shiatsu. Ogni strategia va prima studiata razionalmente e poi eseguita fisicamente fino all'automatismo, generando una muscolatura ed una mente addestrate a rispondere istantaneamente alle circostanze. In difetto, le strategie restano solo esercizi accademici e confinati alla dottrina.
*** Ogni strategia va prima studiata razionalmente e poi eseguita fisicamente fino all'automatismo, generando una muscolatura ed una mente addestrate a rispondere con un ascolto Energetico, istantaneamente alle circostanze. ***

Non resistenza

L'essenza della semplicità è sempre difficilissima. Se Uke non ha niente a cui fare resistenza, non opporrà resistenza alla pressione di Tori. Solo quando Tori è in grado di adeguarsi perfettamente allo stato di Uke, così che ogni pressione significhi sintonia e identificazione reciproche, Uke sarà accondiscendente. In questa situazione è impossibile discutere. Sta a significare un rapporto ottenuto con "Comprensione Maiuscola", in cui mai Tori ha effettuato forzature, perché solo una minima costrizione avrebbe fatto irrigidire Uke, costringendo Tori a riprendere da capo l'azione. Lo “Zhuang-zi”un classico del Taoismo, dice: "Se io discuto con te e tu hai la meglio su di me invece che io su di te, hai forse necessariamente ragione e io necessariamente torto? E se io ho la meglio su dite, ho io necessariamente ragione e tu necessariamente torto? Ha uno ragione e l'altro torto, oppure abbiamo ragione entrambi o entrambi torto? Né io né te possiamo saperlo, e un terzo sarebbe nella stessa oscurità. Chi può decidere senza errore? Se interroghiamo qualcuno che è del tuo parere, come potrà decidere, se è del tuo parere? Se è d 'accordo con me, come potrà decidere, se è d 'accordo con me? Lo stesso accadrà se si tratta di qualcuno che è insieme d'accordo con me e con te, o se è di un parere differente da entrambi. Allora né io né, né te, né un terzo possiamo decidere. Dovremmo attendere un quarto?" Bella domanda! Forse conviene non aspettare nessuno e, cammin facendo, imparare a migliorarsi.

Questa è la-strategia d'elezione per "Anpuku" (trattamento dell'addome) dove, per entrare' in profondità, devo essere fisicamente decontratto e mentalmente concentratissimo.

***Chi è all’altezza di giudicare una pressione gestita e trasmessa da Torì con la consapevolezza, ascolto e con ascolto e pressione e informativa le energie? Come le può percepire? ***

Situazione di stallo

Questa strategia viene usata quando Uke è di grossa corporatura e Tori si rende conto che la sua pressione non riesce ad entrare. Il principiante di struttura leggera, in questo caso, tende ad usare la forza oltre al peso, dimenticando che tutta la sua efficacia dipende dalle reciproche posizioni e dagli Itten. Di solito, per ottenere un peso maggiore, all'Operatore di Shiatsu viene detto di scostarsi da Uke. Non è sbagliato, anzi è un esercizio preparatorio utile per far capire la differenza quantitativa di pressione dipendente dalla vicinanza o dalla lontananza fra due corpi. Così facendo, però, l'Operatore di Shiatsu non evolve la sua capacità, cambia solo tecnica usando una legge della fisica. Invece di allontanarsi, tenga la posizione e si concentri sul proprio Itten. Fisicamente lo avvicini il più possibile a terra, mandandolo contemporaneamente verso Uke e adatti a questo spostamento la propria posizione. Può essere utile visualizzare mentalmente lo spostamento di Itten, che può essere posto anche un metro sotto il pavimento. Con questa azione incomincia a manifestarsi il Ki. Tori, in questo stato, può ben valutare la linea di forza ottimale e le variazioni della posizione di Uke necessarie per le pressioni, che saranno questa volta ben profonde ed intense. Se invece l'Operatore di Shiatsu non cerca le proprie risorse e si basa sull'apparenza, sarà sempre in cerca di tecniche "migliori", "più efficaci" e via dicendo. Mentre nello studio della forza interiore viene usata la respirazione per superare irresistibilmente una forza in contrapposizione, questa strategia richiede la capacità di variare non solo le posizioni d'ambedue, ma di saper mutare a volontà quella di Itten. ***“La chiave dell’Armonia”.***

***Lo Shiatsu continua ad avere una sua Evoluzione Energetica, certi la comprendono molti no, solo se l’Operatore Shiatsu, pratica quotidianamente e assiduamente questa meravigliosa Disciplina, e si fonde con l’energia Orgonica o il KI o il Quantico in cui viviamo. Siamo particelle di Energia che si muovono e si rigenerano ad ogni attimo della nostra Vita.
Noi siamo quello che vogliamo essere, solo se sai e credi chi sei, e quello che fai.***

Il video QUI SOTTO esprime in sintesi il mio pensiero personale relativo allo Shiatsu di oggi, come discussione.

TU CHE MESTIERE FAI?

https://www.youtube.com/watch?v=rLL6sjmr2do&ab_channel=FabioMilocco